Storie di Malasanità
Malasanità condannato medico – Morta bimba di 2 anni
Riassumiamo brevemente l’accaduto per coloro che non conoscessero la storia del grave caso di malasanità. Dopo anni arriva finalmente a conclusione il processo di primo grado sul caso della piccola Sharon Manasseri, bimba di soli due anni deceduta presso l’ospedale Sant’Agata di Militello, il 18 Dicembre 2014. Il medico Maria Gabriella Dongarrà è stata condannata in primo grado, a seguito di una sentenza del giudice di Patti, a 2 anni e 4 mesi per omicidio colposo.
La morte per occlusione intestinale della piccola Sharon Manasseri
La piccola nel dicembre 2014 fu accompagnata al nosocomio dai genitori, Giuseppina Giulia e Giovanni Manisseri, i disturbi sottoposti all’attenzione del medico riguardavano lo stomaco, poiché la bimba vomitava. A seguito dell’ingresso in ospedale seguì il ricovero, la morte solo poche ore dopo, a seguito di un’occlusione intestinale.
Ciò che ha portato alla condanna del medico è stato il parere della Procura, che ritiene che, attraverso esami più accurati, la bimba si sarebbe potuta salvare. Parliamo per questo di un grave caso di malasanità, poiché si è evinto che con le giuste analisi il medico avrebbe potuto evitare il decesso della piccola paziente.
Il processo per malasanità
Il pm ha, quindi, chiesto una condanna a 2 anni e sei mesi per il medico. In sua difesa quest’ultima ha spiegato di aver fatto il possibile per salvare la bambina. Ma questa tesi è poi stata smentita dagli avvocati dell’accusa, che hanno evidenziato come il medico già alle 23 del 17 Dicembre 2014 se ne sia andata lasciando la paziente in ospedale senza alcuna assistenza. Inoltre, il medico non avrebbe fatto nemmeno gli esami di routine che di solito sono effettuati in questi casi, come ad esempio una tac o una ecografia che avrebbero potuto far scoprire i problemi della bimba, che morì tra le braccia della mamma il giorno seguente.
Non solo: i legali della famiglia hanno sottolineato alcune incongruenze nel comportamento della dottoressa che nonostante a suo dire non ritenesse particolarmente gravi le condizioni della piccola, chiese dei pareri agli ospedali di Messina e Palermo.
Insomma le troppe incongruenze tra quanto dichiarato in sede processuale dal medico e le azioni effettive tenute dallo stesso hanno portato oggi ad una condanna.
Da anni noi di Gruppo Sanititan ci occupiamo di dare sostegno alle famiglie che hanno subito gravi perdite a seguito di comportamenti medici del tutto non professionali, la condanna stabilita dal tribunale non potrà ripagare i famigliari del grave lutto, ma lancia sicuramente un forte segnale verso coloro che svolgono con noncuranza una professione delicata, come quella medica.
Comments are closed