Storie di Malasanità
Muore in auto mentre attende di essere ricoverato
É accaduto ad Avezzano, uomo muore in auto mentre attende di essere ricoverato, a nulla sono valse le grida della moglie “fateci entrare”.
Come si sono svolti i fatti
E’ morto davanti all’ospedale, mentre attendeva di essere ricoverato dopo essere già stato rifiutato da un’altra struttura. Il suo nome era Enzo Di Felice, età 72 anni, deceduto la mattina del 23 Ottobre alle 11.50 di fronte all’ospedale di Avezzano mentre era in attesa, in auto, di entrare al pronto soccorso. Un primo controllo è avvenuto nella tenda triage dove si fa il controllo Covid-19 ai pazienti in arrivo. La disperazione della moglie con lui, che gridava: «Fateci entrare».
La moglie e la sorella avevano prima fatto un tentativo presso una clinica privata chiedendo il ricovero per una forte difficoltà respiratoria, ma qui sarebbe stato risposto loro di rivolgersi al pronto soccorso della città e le due donne così hanno fatto: la sorella Iole alla guida e la moglie Amalia, accanto ad Enzo.
Quando però le due donne sono arrivate ad Avezzano le condizioni di Enzo Di Felice, che viveva a Luco dei Marsi, in provincia dell’Aquila, si sono aggravate fino al sopraggiungere della morte. Enzo Di Felice non era un paziente affetto da coronavirus, a dimostrarlo anche gli esami successivi.
Diverso il parere dell’ Asl provinciale dell’Aquila, che dichiara invece che l’uomo sarebbe stato soccorso dai medici ma «ogni tentativo è stato vano». I familiari hanno presentato un esposto ai carabinieri. Sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte. I carabinieri stanno cercando di ricostruire con chiarezza l’accaduto, ma i testimoni presenti, tra cui alcuni ricoverati presso la struttura ospedaliera dichiara il contrario, il paziente non sarebbe stato soccorso mentre attendeva nella propria auto.
In piena crisi emergenza sono molti i casi segnalati che attestano mancata assistenza, secondo fonti della Asl provinciale dell’Aquila, l’uomo sarebbe anche stato soccorso dai medici dopo un quarto d’ora dall’arrivo ma ogni tentativo è stato vano. Sarà l’autopsia a stabilire le reali cause della morte. Secondo quanto denunciato nell’esposto dalla moglie e dalla sorella, al 70enne sarebbe stato negato il ricovero in una struttura privata prima di arrivare al pronto soccorso di Avezzano, dove poi le condizioni dell’uomo sono improvvisamente precipitate. Non è la prima volta che si verifica un episodio simile sempre nel piazzale dell’ospedale di Avezzano. Solo qualche giorno fa Maria Giuseppa Palma, una donna di 80 anni ospite della Rsa Don Orione di Avezzano, è morta in ambulanza di fronte al nosocomio perché i posti letto riservati ai malati di Covid-19 erano esauriti. La donna aveva contratto il coronavirus nella residenza sanitaria assistenziale in cui è stato individuato un focolaio con decine di contagiati.
Una vera tragedia nella tragedia, ma resta da stabilire se un repentino intervento da parte dei servizi sanitari avrebbe portato a un esito differente.
L’ospedale di Avezzano intasato e i posti letto molto spesso non si liberano per tempo, questa la situazione presso la struttura. Vicende raccapriccianti, che confermano la precarietà dei reparti ospedalieri, andati quasi completamente in tilt con l’aumento di casi di Covid-19. I familiari della 79enne di Luco dei Marsi, intanto, hanno deciso di rivolgersi a uno studio legale, che chiederà la riesumazione della salma e l’autopsia, per far sì che la Procura apra un’inchiesta sull’incresciosa vicenda. La donna anziana viveva nella Rsa don Orione di Avezzano, diventata un focolaio con ben 102 casi di coronavirus, tra ospiti e personale, e sette decessi. Le procedure sono farraginose, ma i parenti sono molto preoccupati poiché le condizioni dell’anziano non sono delle migliori.
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