Storie di Malasanità
Dopo 4 anni la sentenza di condanna per la morte di Gloria Ascia
Dopo 4 anni finalmente giustizia per la piccola Gloria Ascia, arrivata finalmente la sentenza che condanna i tre anestesisti del Policlinico Tor Vergata di Roma, che attesero l’11 settembre 2013 per l’intervento di posizionamento di un catetere venoso centrale, a seguito del quale per una serie di ritardi diagnostici la piccola Gloria subì un arresto cardiocircolatorio.
Il caso che ha portato alla sentenza di condanna
Sono i legali ad aver assistito i genitori, Rosaria Avenia e Antonino Ascia, il fratello Riccardo e i nonni della piccola Gloria Maria Ascia, in questi lunghi 4 anni, all’epoca dei fatti la bimba aveva solo 2 anni di età.
Il processo si è finalmente concluso lo scorso 2 luglio 2021, nel quale è stata emessa una sentenza di condanna nei confronti del professore Mario Dauri e dei dottori Giorgio Onori e Nicola Bruno, i tre anestesisti del Policlinico Tor Vergata di Roma, che attesero l’11 settembre 2013 per l’intervento di posizionamento di un catetere venoso centrale, a seguito del quale per una serie di ritardi diagnostici la piccola Gloria subì un arresto cardiocircolatorio per emotorace destro e emopericardio da lesione della vena cava superiore e del ventricolo destro.
Ad emettere la sentenza il Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, dottor Pantaleo Polifemo, che aveva inizialmente indagato numerosi medici del Pronto Soccorso e dell’Istituto Mediterraneo di Ematologia.
A seguito dell’incidente probatorio, a fine 2017, erano stati tratti a giudizio unicamente i tre anestesisti e, dopo un processo durato circa 4 anni, oggi il Tribunale di Roma in persona della Giudice dottoressa Chiara Bocola, ha emesso sentenza di condanna nei confronti di tutti gli imputati e ha condannato in solido il Pronto Soccorso al risarcimento dei danni per complessivi circa 1,5 mln di euro. Le motivazioni saranno, però, note solo tra 90 giorni.
I casi di malasanità infantile in Italia
In Italia contro i medici ci sono ben 300.000 cause pendenti, nel 95% dei casi i medici vengono prosciolti. Sono però ben trentacinque mila le nuove azioni legali ogni anno. Relativamente all’ambito infantile sono certamente i casi di malasanità neonatale a farla da padrone.
Le cause di morte avvengono spesso nel momento del travaglio o del parto stesso, ciò che sconcerta è che spesso si tratta di bambini che potrebbero essere salvati con una corretta diagnosi o monitoraggio. Quello che spesso viene a mancare è una tempestività di intervento e un giusto approccio a cure e terapie.
In caso di processo quello che viene preso in esame è se la morte sia dovuta a cause naturali o a complicanze. Sono sempre molto difficili da esaminare questi casi, poiché per ovvie ragioni quando accompagniamo i famigliari verso un processo ci troviamo di fronte ad un dolore incommensurabile.
Prima di portare il caso a processo noi di Gruppo Sanititan, esaminiamo quindi ogni aspetto, per non portare dolore al dolore. In prima analisi vi è un confronto con un medico legale, che può decidere di confrontarsi con specifici specialisti. Solo dopo aver valutato in ogni aspetto il caso decidiamo, insieme alla famiglia, se proseguire il percorso legalmente.
Spinti prima di tutto dal rispetto verso le famiglie delle vittime.
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