Storie di Malasanità
Malasanità a Gallipoli – Tubercolosi presa per Polmonite
Grave caso di Malasanità a Gallipoli dove un’intera famiglia contrae la Tubercolosi per una diagnosi errata
MALASANITà A GALLIPOLI – il dramma per un’intera famiglia comincia cinque anni fa, quando non viene diagnosticata una tubercolosi per uno dei componenti della famiglia, creando una vera e propria epidemia famigliare. Quest’anno finalmente parte l’inchiesta della magistratura dopo una denuncia depositata nel 2016 ed è stato depositato l’incidente probatorio.
Ci sono voluti 4 anni prima che in ospedale si accorgessero che l’uomo era affetto da tubercolosi al nosocomio di Gallipoli, curata come se fosse una polmonite. I primi sintomi erano dei dolori al torace, sottoposto a risonanza magnetica, vengono subito riscontrate delle lesioni polmonari.
Il ricovero d’urgenza viene effettuato presso l’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli. Dai dati raccolti in ospedale si evince che il paziente per 10-15 giorni ha accusato dolore alla base dell’emitorace e che ha assunto antibiotici, senza però ottenere risultati. Vengono confermate le lesioni polmonari. La videobroncoscopia viene però effettuata con uno strumento pediatrico, anche se il paziente ha 45 anni. L’analisi microbiologica rileva “rarissimi macrofagi e granulociti”. L’esito del test da micobatterico alla tubercolosi è positiva, ma non viene messo ne in quarantena, ne in isolamento, come invece prevede il protocollo ministeriale.
Ma la cosa che crea più sconcerto è che il paziente viene dimesso con la seguente diagnosi: “Opacità escavata in apice polmonare destro e opacità polmonari bilaterali”.
Quattro anni dopo, il 9 maggio del 2016, il paziente decide di approfondire la faccenda con ulteriori esami e visite nell’ospedale di San Cesario: a questo punto scopre che la situazione è gravissima. Si tratta di tubercolosi polmonare bacillifera. Purtroppo da questa diagnosi si evince che è tardi per intervenire. A Lecce il paziente scopre che si tratta di tubercolosi da contagio: scattano i protocolli di sicurezza e i controlli su tutti i familiari, amici e colleghi di lavoro. La sofferenza riguarda anche moglie e figli costretti a una lunga terapia per distruggere la tbc. Intanto, i polmoni del paziente più grave sono seriamente compromessi.
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