Storie di Malasanità
Denuncia per Malasanità: Deceduta a 21 anni dopo intervento di chirurgia estetica
Una nuova denuncia per malasanità nei casi di cronaca. Vittima di un arresto cardiaco durante un’operazione di chirurgia estetica, Mariachiara Mete finì in coma e morì dopo una settimana di agonia all’ospedale “Goretti” di Latina, dove era stata ricoverata successivamente a un primo trasferimento all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia.
Il caso che ha portato alla denuncia per malasanità
Il pm di Cassino ha così chiesto e ottenuto dal giudice per l’udienza preliminare un processo per Dante Virgilio, anestesista della clinica, imputato “per aver cagionato la morte della 21enne, in particolare perché per colpa consistita in negligenza e imperizia, in occasione dell’arresto cardiocircolatorio insorto nel corso dell’intervento chirurgico somministrava alla paziente in prima battuta atropina ed efedrina in luogo della adrenalina, poi infusa in un momento successivo”. Inoltre “ometteva di effettuare un immediato massaggio cardiaco esterno alla frequenza di 100/120 al minuto, praticandolo solo in una seconda fase al ritmo di 80/90 al minuto, sicché non si atteneva alle linee guida prescritte per la rianimazione”. In questo modo lo specialista “determinava un ritardo nel ripristino dell’attività cardiaca, rilevata solo dopo tre minuti dall’inizio delle manovre rianimatorie, nonché nella perfusione cerebrale, con conseguente aggravamento del danno neurologico post-anossico, e per l’effetto con le condotte colpose sopra descritte concorreva a cagionare il decesso di Mariachiara Mete”, convinzioni che il magistrato ha maturato alla luce della consulenza affidata al medico legale, all’anestesista e all’anatomopatologo nominati.
L’udienza davanti al giudice è stata fissata per il 25 maggio 2022. I familiari della vittima hanno inoltre presentato opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura per un altro dei sanitari coinvolti, istanza che verrà discussa in camera di consiglio il 22 febbraio, e hanno deciso di intraprendere direttamente anche un’autonoma azione civile, con la prima udienza del processo già fissata a gennaio.
La famiglia Mete ha dichiarato quanto segue: “Fin da quel tragico giorno siamo convinti che qualcosa non sia stato fatto correttamente chiediamo soltanto di poter sapere la verità. Se qualcuno ha sbagliato è doveroso che venga fatta giustizia, anche se Mariachiara, purtroppo, nessuno mai ce la riporterà”.
La truffa degli interventi chirurgici
Era il 24 giugno 2019 quando, dopo una settimana di agonia, morì la 21enne di Lamezia Terme sottoposta a un intervento di rinoplastica presso la clinica Costa di Formia. Quel dramma, che strappò Mariachiara Mete all’affetto dei suoi cari, la giovane che sognava un naso nuovo e aveva avuto l’operazione come regalo di compleanno, suscitò profonda commozione.
Ora sulla stessa clinica di Formia, oltre a diverse altre indagini aperte per alcuni decessi, il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Alfredo Mattei, ha aperto una maxi inchiesta. Il sospetto degli inquirenti è quello che alla struttura sanitaria siano stati rimborsati dal servizio sanitario regionale un lungo elenco di interventi in realtà mai eseguiti e che vi siano un’altra serie di problemi su cui stanno indagando senza sosta i carabinieri del Nas di Latina.
Il sistema descritto agli inquirenti è semplice: quando alcuni pazienti si recano nella clinica Costa per sottoporsi a degli esami, vengono acquisiti i loro dati e con quegli stessi dati vengono chiesti dei rimborsi sostenendo che tali pazienti sarebbero stati ricoverati anche per più giorni, mentre in realtà non avrebbero mai occupato un letto e, effettuato l’accertamento richiesto, sarebbero tornati tranquillamente a casa.
La denuncia di Sicpre
Chirurgia estetica, la denuncia di Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed Estetica) : «Basta abusivismo categoria, danni al 30% dei pazienti»
In Italia nel settore privato chiunque sia anche solo laureato in Medicina può eseguire interventi di chirurgia plastica, anche senza specializzazione. D’Andrea, presidente della Sicpre: «Casi in aumento. Prima di sottoporsi ad un intervento necessario controllare se il professionista è adeguatamente formato o se millanta»
Circa il 30% delle persone che si sottopongono ad un intervento di chirurgia estetica ha delle complicanze. Gran parte di questa percentuale dipende dall’operato di finti specialisti, i quali non hanno la preparazione adeguata ad eseguire questo tipo di operazione e rischiano di creare seri danni alle persone che vi si sottopongono. Spesso questi pazienti sono dunque costretti a subire un ulteriore intervento chirurgico correttivo.
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