Storie di Malasanità
Malasanità in Campania: nuovo decesso
Nuovo triste episodio di Malasanità in Campania
Ultimo di una serie di spiacevoli casi di malasanità in Campania è quello che ha riguardato un ragazzo di 24 anni del Gambia, Ibrahim Manneh, deceduto nella notte all’ospedale Loreto Mare di Napoli.
Il decesso, le cui cause sono ancora in fase di accertamento, ha colpito molto l’opinione pubblica e mixa al suo interno una storia di razzismo e di malasanità. Nella documentazione si legge che Ibrahim avrebbe accusato forti dolori al petto già dalle prime ore della mattina e per tale motivo si recò all’ospedale per un controllo. Da quest’ultimo fu subito dimesso dopo aver ricevuto un’iniezione, anche se le sue condizione risultassero da subito gravi. Subito dopo le dimissione, il ragazzo si trova in una vera e propria odissea e la sua salute peggiora di minuto in minuto. L’ambulanza non riesce ad arrivare alla sua abitazione e il taxista si rifiuta di trasportarlo. I medicinali date inseguito da un farmacista non fanno altro che peggiorare lo stato di salute del ragazzo.
Ma questo riporta al centro della cronaca tutti i tristi episodi connessi ai casi di malasanità, che in Campania sono sempre più numerosi, con Napoli detentrice di un triste primato. Dal rapporto di “Osservasalute 2017” emerge infatti che le regioni del Sud hanno livelli di qualità sotto la soglia della media nazionale La regione Campania ha inoltre il primato di esposizione a rischio morte per malasanità.
Nel 2017 i casi verificati sono stati 92 ogni 100 mila abitanti, contro la media nazionale di 72 ogni 100 mila. Attualmente è ancora molto basso il numero di persone che ha ricorso a vie legali, anche se molti professionisti come il Gruppo Sanititan offrono consulenza sia legale che medica, gratuite per le vittime di malasanità.
L’oms ha dichiarato che le cause per errori medici sono prevalentemente imputabili a: questioni di tipo organizzativo (e in molti casi economico), come affollamento delle strutture ospedaliere e carenza di personale, per le istruzioni sbagliate date ai pazienti (soprattutto nella somministrazione dei farmaci) e per un fattore prettamente umano come la stanchezza.
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