Storie di Malasanità
Malasanità Neonatale – Finalmente giustizia per il caso di Nicolas Umbaca
Ci sono voluti ben 16 anni per giungere al verdetto per il caso di malasanità neonatale che ha visto il piccolo Nicolas Umbaca al centro di casi di cronaca. I giudici di secondo grado dichiarano la prescrizione, ma confermano il giudizio di responsabilità del Tribunale.
Non è il primo caso di malasanità gestazionale che ritroviamo nei casi di cronaca nazionale italiana, il caso del piccolo Nicolas Umbaca ha ovviamente toccato i cuori di tutta la popolazione di Melito Porto Salvo. Oggi possiamo con certezza stabilire che il piccolo neonato era al momento della nascita del tutto sano e che ad aggravare la sua salute sia stata la somministrazione di dosaggi eccessivi di ossitocina e delle manovre effettuate sul corpo, da parte del personale medico. Ripercorriamo insieme il caso.
Il caso di malasanità del Piccolo Nicolas Umbaca
Siamo a Reggio Calabria, è a seguito di sei ore di camera di consiglio che la Corte d’Appello di Reggio Calabria, all’esito dell’udienza di mercoledì 15 luglio, nel dichiarare la prescrizione del reato di lesioni gravissime contestato ai dottori Pasquale Baccellieri (assistito dall’avv. Loris Maria Nisi) e Giuseppe Santoro (assistito dall’avv. Giuliana Barberi), ha confermato il giudizio di responsabilità espresso in primo grado dal Tribunale.
Ma la vicenda è avvenuta ben 16 anni fa, ripercorriamo insieme il caso del piccolo Nicolas Umbaca: a seguito della nascita del figlio il papà, accompagnato dal proprio legale, si recò presso la caserma dei Carabinieri di Melito Porto Salvo, il padre era certo che il piccolo fosse stato ridotto in stato vegetativo a causa di errate manovre del personale medico ospedaliero.
La lunghezza del processo è stata determinata da errate perizie e da ben due richieste di archiviazione, ma il papà non si è arreso e ha proseguito la sua dura battaglia. A seguito della prima richiesta di archiviazione, le indagini furono avocate dalla Procura Generale, che non vi avevano visto chiaro, con la seconda richiesta di archiviazione sono poi riusciti ad ottenere l’imputazione coatta dei ginecologi da parte del GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Come si è concluso l’iter processuale
La svolta è avvenuta con la nomina di un nuovo collegio peritale da parte del Tribunale e grazie a questo sono riusciti a smentire le precedenti consulenze, certamente distorte a causa di manomissioni. Giunge, così, a conclusione la dura vicenda del piccolo Nicolas, che fino alla nascita era un bambino sano e che divenne tetraplegico a causa della somministrazione in dosi eccessive di ossitocina e della effettuazione di manovre dirette a superare meccanicamente una sproporzione feto-pelvica insuperabile, viste le grandi dimensioni del feto. Il Tribunale di Reggio Calabria, il 21 dicembre 2011, fa sue le conclusioni dei periti e condanna entrambi i ginecologi per il reato di lesioni gravissime.
Si conclude quindi con una condanna del del Dott. Baccellieri per falso in atto pubblico pluriaggravato (la cartella clinica risultava alterata in più punti), condanna poi annullata dalla Corte di Cassazione per vizi del capo d’imputazione.
Oggi Nicolas non c’è più, è venuto a mancare a causa di quelle lesioni a soli 13 anni e dalla sua morte il padre non ha più seguito il processo se non tramite i suoi legali; fino ad allora era presente ad ogni udienza ed è arrivato a compiere anche atti eclatanti quando si è visto negare il processo.
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