Storie di Malasanità
Maxi Risarcimento per malasanità
Condannati ad un maxi risarcimento per malasanità due strutture medico sanitarie: l’Arnas Civico e Villa Sofia-Cervello di Palermo. A stabilirlo una sentenza del Tribunale di Palermo.
Le due strutture sono tenute a risarcire i danni a un paziente che ha riportato un’infezione periprotesica, in tutto il paziente dovrà ottenere ben 187.535 euro, a cui si aggiungeranno interessi e le spese legali (per un ammontare di oltre 200.000 euro totali).
In tutto ben 187.535 euro, oltre gli interessi e le spese legali (per un totale di oltre 200 mila euro), così come ha stabilito il Tribunale di Palermo.
Come sono andati i fatti
La vicenda è ricostruita in una delibera con cui l’Arnas Civico dispone di dare immediata esecutività alla sentenza con il pagamento della propria quota, ricordando che la consulenza medica depositata durante la controversia ha accertato l’esistenza di un nesso di casualità tra i postumi presentati dal paziente e la condotta posta in essere dal personale dei due nosocomi.
Condotte, appunto, che sarebbero state all’insegna di “negligenza e imprudenza” in merito all’infezione periprotesica. Per queste ragione il Tribunale ha reputato importante il riconoscimento di un maxi risarcimento al paziente.
Cos’è un’infezione periprotesica? Si parla di infezione periprotesica quando un corpo estraneo all’interno del corpo umano può essere colonizzato da batteri e infettarsi. La complicanza infettiva dopo un intervento di sostituzione protesica articolare rappresenta la complicazione più temibile e la causa più frequente di reintervento precoce.
L’incidenza delle infezioni postoperatorie in ortopedia dipende soprattutto dalla contaminazione della ferita che si verifica durante il trauma o l’intervento. Ma il rischio di sviluppare un’infezione dopo un impianto di protesi articolare è connesso anche ad una serie di fattori e alcune condizioni che possono aumentare la possibilità di contrarre un’infezione articolare periprotesica.
Ma quanto sono diffusi i casi di malasanità in Italia?
Le persone che subiscono un errore sanitario, il cosiddetto danno biologico, cioè una lesione, nel fisico o nella psiche, che deve essere risarcita perché l’integrità fisica è un bene garantito dalla Costituzione, cercano di ottenere un risarcimento danni che naturalmente comporta dei costi per lo Stato. Secondo i dati più recenti, ogni risarcimento costa in media 96.831 € allo Stato, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Questo vuol dire che una parte consistente delle risorse disponibili viene usata per risarcire i danni, quando potrebbe essere impiegata per migliorare il sistema sanitario.
Il tasso medio calcolato è 69,93 ogni 100.000 abitanti, ma chiaramente varia molto da regione a regione; il Trentino risulta la regione con il tasso più basso (50,81), mentre la Campania detiene il record di 89,83 decessi evitabili ogni 100.000 abitanti.
Gli interventi chirurgici sono, purtroppo, quelli maggiormente a rischio, in quanto il 38,4% dei casi di malasanità è legato a un errore in ambito chirurgico. Sono altrettanto cruciali gli errori diagnostici (20,7% dei casi), quelli terapeutici (10,8%) e le infezioni avvenute in ospedale o pronto soccorso (6,7%).
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