Quando parliamo di errore medico?

Si parla di responsabilità medica quando il medico sottopone al paziente una terapia sbagliata o effettua una diagnosi errata. Il principio generale è che viene considerato errore medico una scelta terapeuta non adeguata, che possa procurare al paziente un peggioramento della sua situazione clinica, causando un danno successivo.  Tale principio vale anche nei casi di intervento chirurgico non eseguito correttamente, come anche nei casi in cui vengano prescritti  farmaci errati, che hanno provocato un danno clinico del paziente. Negli ultimi anni sono aumentati notevolmente i casi di responsabilità chirurgica-estetica.

Entro quanto è possibile chiedere un risarcimento?

Il risarcimento può essere richiesto entro 10 anni, ovviamente è consigliabile intraprendere tale percorso nel più breve tempo possibile. Il termine, invece, per proporre querele e/o richiedere un risarcimento danni inizia non appena si ha la consapevolezza della patologia contratta o si identifica un danno verso la nostra persona o verso un nostro famigliare, ciò è stato stabilito dalla sentenza 44335 del 2016 della Cassazione.

Quando possiamo stabilire che c’è responsabilità penale del medico?

Si parla di responsabilità penale del medico quando le azioni del medico possano procurare un peggioramento di salute al paziente. Anche nel caso reato di lesioni personali colpose, secondo l’art. 590 del codice penale si parla sempre di responsabilità medica, come anche nei casi di decesso del paziente dipendenti da comportamenti del medico.
La riforma attuale del 2012 c.d. Legge Balduzzi, sulla responsabilità penale derivante dall’errore medico, ha stabilito che il medico che si attiene alle linee guida e si è uniformato alle c.d. buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per le lesioni causate al paziente se queste derivano da una colpa lieve.